Castiglione - Alessandria 0 - 0
RASSEGNA STAMPA
Stadio “San Pietro – Lusetti” di Castiglione delle Stiviere, domenica 10 marzo 2013, ore 14:30
Lega Pro, Seconda Divisione – Girone A
IX giornata del girone di ritorno
FC CASTIGLIONE – US ALESSANDRIA 0 – 0
FC Castiglione:
Bason, Borghetti, Ruffini, Sandrini, Solini, Notari, Talato (dal 71’ Prevacini), Mangili, Ferrari, Chiazzolino, Maccabiti (dall’85’ Faroni).
Altri a disposizione: Iali, Marongiu, Varone, Radrezza, Fabbro.
Allenatore sig. Lorenzo Ciulli
US Alessandria:
Pavanello, Gambaretti, Boron, Menassi (dal 63’ Bianchi), Viviani, Barbagli, Mora, Roselli, Ferretti (dal 72’ Degano), Fanucchi (dall’84’ Caciagli), Rossi.
Altri a disposizione: Capra, Pappaianni, Cammaroto, Filiciotto.
Allenatore sig. Giovanni Cusatis
Arbitro il sig. Mirko Mangialardi di Pistoia, coadiuvato dai sigg. A. Grispigni e G. Servilio
Ammoniti: Ruffini, Sandrini; Gambaretti, Menassi
Angoli: 2 a 3 per l’US Alessandria
Recuperi: 0’ (I) e 3’ (II)
Spettatori 450 ca., paganti 297 abbonati compresi; incasso € 1.200ca. rateo abbonamenti compreso
NOTE: giornata di sole, campo pesante a causa delle lunghe piogge scese fino a poche ore prima della gara
Il commento di Ernesto Valerio:
ANNA KARENINA
Che bel film ho visto sabato sera al cinema, “Anna Karenina” di Joe Wright, tratto (ovviamente) dal capolavoro assoluto del grande romanziere russo Tolstoj, letto con amore e passione anni addietro. L’opera, che sia essa film o libro, è un caposaldo del realismo russo, in cui tutte le sfaccettature dell’essere umano vengono talmente messe bene a nudo da dare la sensazione, a chi legge o vede, di essere immerso nella storia, di farne parte. Un romanzo la cui immortalità è dettata dalla capacità di adattarsi a tutti i tempi e modi dell’uomo e della sua esistenza, anche oggi. Ma anche dalla capacità di essere una potenziale metafora per ogni aspetto della vita, anche dello sport e del calcio che invece, di solito, appaiono così lontani da una delle sette nobili arti dell’uomo. “Tutta la varietà, tutta la delizia, tutta la bellezza della vita è composta d'ombra e di luce”: parole di Stevia, uno dei personaggi del romanzo, defilato ma di incredibile centralità per lo sviluppo della storia. La gara del Castiglione con l’Alessandria è perfettamente sintetizzabile nelle parole poco sopra esposte: da un lato, la luce di una partita in cui la difesa è tornata ad essere imbattuta, dopo qualche turno in cui Iali (oggi magnificamente sostituito da Bason) e compagni avevano abbassato la propria (fantastica) media-gol subiti; la luce di un punto guadagnato contro una squadra che poteva “permettersi” giocatori come Degano e Cammaroto in panchina, e che pressava poco dietro in classifica per prendersi un posto al sole nella zona play off; la luce di una rosa tornata ad essere pressoché al completo, e che ha permesso (al netto del solo Pini, che scontava l’ultima giornata di squalifica) a mister Ciulli il “lusso” della scelta dopo settimane di soluzioni praticamente obbligate. Le ombre, beh, come non trovarle nel doveroso equilibrio dello sport, e dunque, della vita? L’ombra di cinque gare senza successo, o quella di un campo di gioco che (pur con le doverose giustificazioni atmosferiche) stenta a tornare ai fasti di un tempo e a permettere ai ventidue in campo di giocare al calcio vero, quello con la palla a terra ed il piacere del “bel gioco”. E l’ombra, speriamo scacciata via con la luce che solo i risultati positivi portano, di due difficilissime gare esterne contro Forlì e Savona prima della sosta pasquale: “scese evitando di guardarla a lungo, come si fa col sole, ma vedeva lei, come si vede il sole, anche senza guardare”. Perché basterebbe un raggio di luce per continuare a sognare (ed amare) ad occhi aperti.
Forza Castiglione.