Stadio “F. lli Paschiero” di Cuneo, domenica 30 marzo 2014 – ore 15
Lega Pro, Seconda Divisione – Girone A
XIII giornata del girone di ritorno
CUNEO – FC CASTIGLIONE 2 – 1
CUNEO:
Gagliardini, Donida, Mucciante, Rinaldi, Camillucci (dall’87’ Cristini A.), Siniscalchi, Gonzi (dal 46’ Palazzolo), Cristini M. (dal 75’ Falasca), Girardi, Hamlili, Lauria.
Altri a disposizione: Anacoura, Ungaro, Antonelli, Gomez.
Allenatore sig. Ezio Rossi
FC CASTIGLIONE:
Iali, Dal Compare (dal 65’ Gambaretti), Pini, Redaelli, Guagnetti, Ruffini, Mangili (dal 60’ Taddei), Oliboni, Romero, Orlandi, Munarini (dal 60’ Curcio).
Altri a disposizione: Bonato, Paruzza, Prevacini, Talato.
Allenatore sig. Lorenzo Ciulli
Arbitro il sig. Federico Fanton di Lodi, coadiuvato dal sig. P. C. Pollaci di Palermo e dalla sig. ra E. Cappello di Busto Arstizio
Marcatori: 21’ Cristini M., 62’ Curcio, 65’ Palazzolo
Ammoniti: Cristini M., Rinaldi
Angoli: 2 a 4 per il Castiglione
Recupero: 0’ (I) + 3‘ (II)
Spettatori: 600ca., abbonati compresi.
NOTE: giornata di sole, terreno in buonissime condizioni.
Il commento di Ernesto Valerio:
D+
Doveva accadere, prima o poi. Era questione di settimane: è ufficiale il ritorno in serie D per il Castiglione. La sconfitta di Cuneo per 2 a 1, l’ennesima immeritata di questa sfortunata stagione, lo ha certificato: tredici punti di distacco dalla zona playout/playoff, proprio dai piemontesi, a quattro giornate dalla fine del campionato (e con dodici punti a disposizione). Poco importa che la sconfitta di oggi sia arrivata esprimendo un gioco (a tratti) discreto, con una occasione clamorosa per pareggiare a due minuti dalla fine (con Romero) e con un rigore negato ad Orlandi dall’arbitro Fanton di Lodi - ironia della sorte ha voluto che fosse lo stesso fischietto che lo scorso anno arbitrò, anche allora con un penalty rossoblu non visto, il celeberrimo (in negativo) recupero Castiglione – Casale terminato 1 a 2 e che sentenziò l’uscita dai play off per gli aloisiani (sentenza poi confermata “in appello” con l’altro sciagurato incontro di Renate, di cui abbiamo fatto ampia e dettagliata letteratura). Laoricorderemo un po’ come il campionato dei “se”, dei rimpianti, delle occasioni perse, … con la frase leitmotiv “non è proprio stagione” pronunciata da chiunque (dirigente, giocatore, tifoso) ogni qualvolta un segnale, uno dei tanti, ce lo faceva capire: le tante sconfitte per uno a zero, i punti persi e lasciati per strada incredibilmente, i rigore sbagliati a pochi minuti dalla fine, le reti subite alla prima discesa avversaria. Sì, in effetti, non era proprio stagione. Paghiamo il dazio della “buona sorte” (chiamiamola così non a scusa ma a sintesi delle mille e mille cause e colpe da tutti e a tutti riconducibili) avuta nel biennio e poco più precedente: dalla scalata della D al primo posto in Lega Pro. Paradiso andata e ritorno, senza passare dal purgatorio. Beh, di quest’ultimo possiamo dire di averne avuto un bell’assaggio quest’anno e di aver scontato la “pena”. Pronti a ripartire per un nuovo paradiso chiamato serie D? Troppo presto chiamarlo così, sicuramente: ci aspetta (salvo sorprese dell’ultima ora, o meglio: della stagione estiva, fuori dal campo e proveniente dai palazzi del calcio) un campionato durissimo, una “D+” fatta sì dalla storica interregionale che conosciamo ma anche, se non soprattutto, da tanta, tanta Seconda Divisione che troverà casa (e cercherà gloria nuova) proprio in D. Sarà a noi, da uomini prima che da calciatori e società, trasformarlo in paradiso: artefici del proprio destino, sempre. Con i fatti e non con le parole. E con la consapevolezza che è invece la strada dell’inferno ad essere lastricata di buone intenzioni.
Salutammo la Lega Pro con un “C siamo”, le diciamo “ciao” oggi con un “C ritroveremo”. O, quantomeno, “C riproveremo”.
Un saluto, oltre la categoria. E forza Castiglione.