Stadio “San Pietro – Lusetti” di Castiglione delle Stiviere, domenica 9 febbraio 2014 – ore 14:30
Lega Pro, Seconda Divisione – Girone A
VI giornata del girone di ritorno
FC CASTIGLIONE – SANTARCANGELO 2 – 1
FC CASTIGLIONE:
Bonato, Ruffini, Pini, Redaelli, Guagnetti, Battaglia, Talato (dal 67’ Prevacini), Taddei, Romero, Orlandi (dall’87’ Gambaretti), Curcio (dall’80’ Vignali).
Altri a disposizione: Iali, Oliboni, Rossi, Munarini.
Allenatore sig. Lorenzo Ciulli
SANTARCANGELO:
Nardi, Beccaro, Rossi G., Obeng, Fedi, Garaffoni, Papa (dal 46’ Pasi), Bisoli, D’Antoni, Piccoli (dal 59’ Rossi P.), Raparo (dal 77’ Porcino).
Altri a disposizione: Calderoni, Gizzi, Cola, Mariani.
Allenatore sig. Fabio Fraschetti
Arbitro il sig. Francesco Catona di Reggio Calabria, coadiuvato dai sigg. Bonafede ed Evoli (Bologna)
Marcatori: 11’ Orlandi, 39’ Curcio, 45’ D’Antoni
Ammoniti: Bonato, Ruffini, Battaglia; Rossi G., Obeng.
Angoli: 6 a 6
Recupero: 0’ (I) e 3’ + 1’ (II)
Spettatori: 300ca., abbonati compresi.
NOTE: giornata di sole, campo in buone condizioni nonostante le frequenti e pesanti piogge dei giorni scorsi.
Il commento di Ernesto Valerio:
LIBERTA’
Nel corso della storia, l’uomo ha definito il suo valore più prezioso, la libertà, in moltissimi modi. Ha tirato in ballo la filosofia, la religione, la poesia. Ha cercato di razionalizzarla dentro modi di governare, o addirittura l’ha bandita non solo dal proprio vocabolario ma, spesse volte, dal proprio stile di vita. Tra questi infiniti modi del dire, ce n’è uno che mi è caro se applicato all’uomo nel mentre delle sue gesta sportive. Ed è una definizione di una che sportiva, nel senso moderno del termine (del carrozzone di mille e mille cose fuori d’arte che lo sport oggi si tira dietro) proprio non lo era: Alda Merini. “Il grado di libertà di un uomo si misura dall'intensità dei suoi sogni”. Di sogni a Castiglione, negli ultimi anni, ce ne siamo permessi tanti. E tutti bellissimi. Quest’anno il nostro “sonno ad occhi aperti” è stato decisamente scuro, e turbato: nella prospettiva che la libertà è un sogno, gli incubi vissuti sono diventati la peggiore delle costrizioni possibili. Ma se abbiamo imparato qualcosa dai campi di calcio è che, anche quando tutto “nella notte” sembra cupo e negativo, può davvero bastare poco per riconciliarci con il sogno: e questo frammento di libertà si chiama vittoria. Sette giorni fa con la Spal in quel di Ferrara, oggi con la vicecapolista Santarcangelo nelle mura, finora tabù, del Lusetti: stesso punteggio (2-1), stesso risultato (vittoria), stessa … libertà: quella di sognare. Di sognare la C unica, di sognare una salvezza (nello stretto canale dei playout) che sembrava chimera fino a poche settimane fa, di sognare una categoria (quella dei Pro) che in meno di due anni abbiamo imparato a voler bene e a saperci stare: come uomini e come professionisti.
Ci siamo ripresi la libertà di sognare, e possiamo non togliercela. In che modo? Vincendo. Domenica prossima si va a Forlì, riduttivo definire la gara come decisiva: o noi o loro, in qualche modo. Nei sogni, meglio essere egoisti.
Forza Castiglione.