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Pavia - Castiglione 0-1

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Stadio “Pietro Fortunati” di Pavia, domenica 18 agosto – ore 17
Coppa Italia di Lega Pro
I giornata

PAVIA – FC CASTIGLIONE 0 – 1

Pavia:
Facchin, Ungaro, Rinaldi, Pirovano, Sorbo, Arrigoni, Redaelli (dal 73’ Calvetti), Degeri (dal 61’ Lussardi), De Cenco, Carraro (dall’83’ Laboranti), Speziale.
Altri a disposizione: Pantaleo, Cozzi, Fautario, Bracchi.
Allenatore sig. Alessio Pala

FC Castiglione:
Iali, Mangili, Pini, Vignali, Dal Compare, Patacchiola, Colonetti, Chiazzolino, Curcio, Paruzza (dal 68’ Casagrande), Maccabiti (dal 68’ Rossi).
Altri a disposizione: Bonato, Cafferata, Cardella, Azzali, Munarini.
Allenatore sig. Lorenzo Ciulli

Arbitro il sig. Armando Gentile di Lodi, coadiuvato dai sigg. Leali e Novellino di Brescia
Ammoniti: nessuno
Angoli: 1 a 9 per l’FC Castiglione
Recupero: 0’ (I) e 3’ (II)
Spettatori: oltre 400, paganti 370
NOTE: giornata estiva, afosa. Campo in condizioni accettabili. Gara iniziata con 15’ di ritardo per un “cambio maglie” del Pavia (dalla tonalità casalinga bianco-celeste ad un mononero).

Il commento di Ernesto Valerio:
“CHI BEN COMINCIA…”

Da piccolo, ma non solo, mi dicevano in tanti: “chi ben comincia, è già a metà dell’opera”: a mettere questa “frase media” nell’embrionale stagione rossoblu, beh: peccheremo, e non poco, di faciloneria. Con nove retrocessioni davanti, con un campionato ancora da cominciare, con le altrui (vicine e lontane) corazzate pronte a … cannoneggiare, esaltarsi per una vittoria esterna non è cosa … buona e giusta. Però… c’è sempre un (questa volta, piacevolissimo) però: uno 0 a 1 fuori casa, a Pavia, contro una compagine di categoria superiore; una vittoria portata a casa non facilmente, per carità, ma neanche senza affanni “da bugada”; un gol da rapina di Rossi, da attaccante vero, di quelli che ti fanno ben sperare per una stagione intera; una difesa solida, capitanata da un monumentale Pini (capitano all’occorrenza) e da un (letteralmente) statuario Patacchiola, con alle spalle la certezza che a Castiglione risponde col nome di Iali; un centrocampo ordinato come una scrivania svedese, ma con l’intelligenza e la fantasia di un architetto futurista: la coppia “in rosso” Vignali – Chiazzolino registra a puntino le corde di quello che sembra essere un dolcissimo violino, regia musicale di gioco e di sostanza. E lì davanti? In attacco le sportellate del “piccolo” Curcio hanno facilitato il taglio-a-coltello degli stantuffi Colonetti e Maccabiti, con il nostro Big Mac davvero scatenato a più riprese: serpentine e slalom da Gigante in Val Badia (basterebbe forse tirare un pelo di più, tanto per trovare un difetto al nostro bomber). Insomma: pancia piena, per stasera. Chi ben comincia? Non è certamente a metà dell’opera quest’anno, né tantomeno ad un terzo. O ad un quarto. Di metafora in metafora, abbiamo vinto una battaglia ma non la guerra, e di ribaltoni da campo il mondo ne è pieno. Però… c’è quel però, che ci piace tanto. E che ci fa andare a dormire sereni, felici, orgogliosi e soddisfatti in questa calda notte di fine estate, una notte da finestre aperte e di sogni semplici, di quelli che al mattino riesci a ricordarti e, speri fortissimamente, diventino realtà. Meglio di una stella cometa.
Forza Castiglione!

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